Configurazione di Rete Pear To Pear tra Due o più PC

La rete Peer-to-Peer è una connessione utilizzata per lo scambio di banda tra utenti. Viene usata principalmente da programmi come eMule o uTorrent. Ma come funziona esattamente?

Quando scarichiamo un qualsiasi file attraverso un software che opera tramite rete Peer-to-Peer, accingiamo le fonti da altri utenti che possiedono già quel file completo. In questo modo è possibile avviare correttamente il download. In assenza di fonti, il download rimane fermo fino a quando un utente non condivide pubblicamente lo stesso file sulla stessa rete a cui siamo collegati noi.

Il discorso vale anche all’inverso. Se noi abbiamo dei file che vogliamo condividere su eMule, possiamo farlo per far sì che qualche utente che voglia lo stesso file possa utilizzare la nostra fonte per guadagnare un pò di velocità di download. La velocità di scaricamento dipende a che velocità di upload gli altri condividono le proprie fonti e dal nostro limite di banda mentre la velocità di chi usa le nostre fonti dipende dalla nostra velocità di download e dal suo limite di banda dell’abbonamento internet.

Nel caso di una rete Peer-to-Peer, la connessione di un PC viene distribuita tra tutti gli utenti che stanno scaricando lo stesso file. Per cui può capitare che alcuni utenti abbiano una velocità maggiore rispetto ad altri, dipendentemente da vari fattori fisici e infrastrutturali.
[adsense]

Peer-to-Peer e file sharing

Spesso la rete Peer-to-Peer viene affiancata al termine file sharing. File sharing in italiano significa condivisone di file e da qui è facile da capire il motivo di tale collegamento. La rete Peer-to-Peer si basa proprio sullo scambio reciproco di file, o meglio di parti di file. Ogni utente sfrutta i file completi messi a disposizione degli altri per recuperare le parti mancanti del proprio stesso file. In questo modo più utenti possono completare di conseguenza lo stesso file, generando nuove fonti da sfruttare per usufruire di una velocità maggiore.

Diventa fonte anche chi ancora deve completare un file ma possiede delle parti che qualcun altro ha bisogno. Quindi capite bene che la rete Peer-to-Peer è un continuo scambio di fonti, una rete globale che si estende a milioni di utenti connessi in quel momento.

Significato di Peer-to-Peer

Il termine Peer-to-Peer (P2P) deriva dal fatto che ogni utente connesso ad una rete può fungere sia da client che da server. Detto in parole povere, ogni utente può ricevere ed avviare uno scambio di dati, permettendo a chiunque di completare il download di uno o più file contemporaneamente.

E’ proprio questa la potenzialità della rete Peer-to-Peer, ovvero la condivisione della propria banda l’uno con gli altri.

Differenze tra Peer-to-Peer e file hosting

A differenza di un download effettuato presso un sito di file hosting, dove la velocità dipende esclusivamente dal limite di banda della vostra connessione ed eventualmente dal sito stesso, nella rete Peer-to-Peer è possibile raggiungere potenzialmente il massimo della velocità di download. Ovviamente il numero e il valore di queste fonti deve consentire il raggiungimento della velocità limite.

Inoltre la rete Peer-to-Peer non ha un costo di sostenimento, ma è necessaria solamente una connessione internet efficiente per poter distribuire quante più fonti possibili ad una velocità accettabile. Nel caso dei siti che offrono il caricamento dei file, come Mega o EasyBytez, ci sono dei costi, anche parecchio alti, dovuti all’allestimento del server. In questo caso si parla di connessione Server-Client. C’è da dire inoltre che nella connessione Server-Client, è solamente il server a distribuire ai Client (utenti) la fonte di velocità per il download dei file. Dunque ogni utente scaricherà alla medesima velocità, a parità di connessione.

In alcuni casi può convenire usare la rete Peer-to-Peer, se il limite imposto dai file hosting è molto minore di quello che abbiamo da contratto. Infatti alcuni siti offrono gratuitamente solamente una velocità di 50Kb/s mentre per avere banda illimitata occorre effettuare l’abbonamento Premium. Con la rete Peer-to-Peer non ci sono vincoli di spesa o quant’altro. Dipende tutto dalla nostra connessione.

Se siamo disposti a pagare, è normale che il file hosting offra sicuramente molti più vantaggi di una rete Peer-to-Peer poichè la velocità di download oscillerà sempre di poco dal valore massimo mentre nel Peer-to-Peer va un pò a fortuna, a seconda delle fonti che si trovano per uno specifico file.
[adsense]

L’utilizzo nelle applicazioni

La rete Peer-to-Peer è una tecnologia che ancora oggi viene impiegata in diversi campi. Nei videogiochi, ad esempio, viene sfruttata per il download degli aggiornamenti di un determinato titolo, che spesso possono superare vari GB. Uno di questi esempi è League of Legends, dove gli aggiornamenti vengono rilasciati ad intervalli più o meno regolari e quindi c’è bisogno di un tipo di rete efficace per gestire al meglio tali aggiornamenti.

In alcuni casi è presente la priorità delle fonti, che privilegia quelle ad alta velocità, come le ultra broadband da 1Gbps.

Si sta persino pensando di utilizzare la rete Peer-to-Peer nei servizi che offrono un flusso continuo di dati, come gli streaming di film e serie TV oppure programmi televisivi. In questo caso la banda di ogni singolo utente permetterà ad altri utenti di poter guardare i contenuti del servizio senza evidenziare blocchi o buffering video. Anche chi utilizza strumenti come la Amazon Fire TV Stick potrà beneficiare di tale vantaggio.

Speriamo che questo articolo sulla rete Peer-to-Peer vi abbia chiarito le idee. Se avete dubbi, potete commentare l’articolo e vi risponderemo il prima possibile.

fonte:
https://www.techbyte.it/internet/come-funziona-rete-peer-to-peer/

Collegare due PC tra loro per scambiare file è piuttosto semplice oggi, sia perchè i moderni sistemi Windows forniscono tutti gli strumenti per configurare facilmente le connessioni, sia perchè si può utilizzare la rete wifi di casa per poter condividere le risorse di tutti i computer per utilizzarle come se fossero in ogni computer.
Per avere una panoramica di tutte le possibilità più semplici con cui collegare due computer, stabilmente o solo occasionalmente, ad esempio quando viene un amico a casa, è necessario seguire un certo tipo di discorso ed effettuare alcune operazioni preliminari che proviamo qui a schematizzare in modo logico.



Ci sono due modi di collegare due computer: Wireless e tramite cavo di rete Ethernet.
La prima modalità offre numerose alternative, mentre quella tramite cavo di rete richiede l’utilizzo di un cavo Ethernet speciale detto cavo incrociato o crossover.
Si tratta di un cavo identico a quello di rete classico, solo che due dei fili al suo interno sono invertiti o incrociati.
Questo tipo di cavo è utilizzato da sistemisti e professionisti di rete quindi difficilmente lo avremo nel cassetto.
Se però si prevedesse di utilizzarlo spesso lo si può comprare su Amazon ad un prezzo inferiore ai 10 Euro.

Sia che si scelga la connessione wireless, sia che si scelga la connessione via cavo, parlando di Windows 7, Windows 8 e Windows 10, la procedura automatica senza uso di programmi esterni è praticamente la stessa.
La configurazione generale di preparazione si compone di quattro fasi:
1) Nel caso di connessione via cavo incrociato, quindi senza router, è invece necessario che i due computer abbiano un indirizzo IP statico.
Per impostare un IP statico, aprire il Pannello di Controllo di Windows, andare su Rete e Internet > Centro connessioni di rete e condivisione.
Premere su Modifica impostazioni scheda, poi premere col tasto destro del mouse sulla scheda Ethernet, andare su Proprietà, scorrere la lista al centro selezionando TCP/IPv4e premere su Proprietà.
Cliccare ora su Utilizza il seguente indirizzo IP e dare ai due computer indirizzi come: 192.168.1.2 e 192.168.1.3.
Come Subnet Mask scrivere 255.255.255.0 mentre come gateway inserire 192.168.1.1

1 Bis) Nel caso di connessione Wireless, i computer da collegare devono essere collegati in rete allo stesso router Wifi.
Il router assegna gli indirizzi IP dei computer in modo automatico e non serve impostarli in modo statico.

2) Assegnare ai PC da connettere lo stesso Workgroup o gruppo di lavoro.
Per farlo, aprire il Pannello di Controllo > Sistema e sicurezza > Sistema e premere su Impostazioni di sistema avanzate.
Alla scheda Nome computer, premere su Cambia all’opzione per modificare il gruppo di lavoro.
Assegnare quindi un nome ai due PC ed assicurarsi che entrambi siano parte di un gruppo di lavoro con lo stesso nome.

3) Per le connessioni Wifi, assicurarsi che la rete comune a cui si collegano i due PC sia impostata come rete privata
In un altro articolo la guida per impostare la rete privata wifi su Windows 7, 8 e Windows 10.

4) Attivare le condivisioni di file in rete
Ancora una volta aprire il Pannello di controllo, andare su Rete e Internet e poi sul Centro connessioni di rete e condivisione.
Premere ora su Modifica impostazioni di condivisioni avanzate dal menu a sinistra.
Nella sezione iniziale del profilo privato, attivare l’individuazione della rete e la configurazione automatica dei dispositivi connessi in rete.
Attivare poi la condivisione file e stampanti e se si stanno utilizzando due PC con Windows 7, 8 o Windows 10, attivare il gruppo Home.
Saltare la sezione delle rete guest o pubblica ed espandere la parte “tutte le reti” per trovare altre tre opzioni da attivare, compresa quella che richiede di inserire password.

Una volta effettuati questi passaggi preliminari, tutti i computer configurati possono scambiare file in modo diretto usando il cavo incrociato oppure tramite la rete wifi.
Per condividere una cartella si può semplicemente cliccarci sopra col tasto destro, andare su Proprietà ed attivare la condivisione in rete.
Nella finestra che si apre per scegliere con chi condividere c’è un menu a tendina dove si può mettere everyone per non sbagliare; premere su Aggiungi e poi su Condividi.
Le cartelle condivise si potranno vedere, come se fossero tutte sullo stesso PC, aprendo Esplora risorse di Windows, cliccando dall’albero a sinistra sulla sezione Rete.
Si dovrebbero qui vedere i computer collegati al PC e, cliccandoci sopra, le cartelle condivise da questi.
Può essere richiesto di inserire la password di accesso a questi PC, che sarebbe la password usata dall’utente all’avvio di Windows o la password dell’account Microsoft se si usa Windows 10.
Ulteriori dettagli sulla condivisione di risorse di Windows sono in altri articoli:
– Guida condivisione file e stampanti in rete tra computer Windows
– Condividere file tra PC e accedere alle cartelle condivise (Windows, Linux e Mac)
– Gestire i permessi delle cartelle condivise in Windows
– Risolvere problemi di rete, connessione tra pc e condivisione internet, file e stampanti

Volendo, si può anche usare la Condivisione di file con il gruppo Home in Windows, che è una modalità più semplice da usare se tutti i computer sono connessi alla stessa rete o allo stesso router.

Come visto in un altro articolo, si può anche Accedere le cartelle condivise di Windows da Android in wifi.

Usando il Wifi, ci sono anche altri modi di collegare due PC.
Per esempio, in passato avevo segnalato un programma per connettere due pc con il wifi senza connessione a internet.
Un altro modo è l’utilizzo di uno o più programmi Cloud come Onedrive o Dropboxoppure anche sincronizzare file tra computer in modo diretto, senza usare un server cloud.

Per finire, è anche possibile usare programmi per trasferire file tra computer Windows e Mac come FileDrop (Airdrop) o Infinit.

Fonte:
https://www.navigaweb.net/2016/10/modi-per-collegare-due-pc-o-piu.html

Ping cos’è, come funziona e a cosa serve

Come funziona il comando ping e a che cosa serve: perché in molte circostanze è la prima utilità diagnostica da adoperare.

Spesso si sentono usare le espressioni ping della connessione oppure ping della ADSL o ancora ping della connessione in fibra.
Con questi termini si fa riferimento, evidentemente, alla latenza della connessione (sia essa da postazione fissa oppure un collegamento dati su rete mobile) ovvero al tempo impiegato dal pacchetto dati per raggiungere il primo dispositivo di rete del provider Internet con cui si è stipulato un abbonamento e tornare indietro.

In realtà, si chiama ping l’utilità di diagnostica presente in tutti i sistemi operativi che misura il tempo impiegato dal pacchetto per raggiungere la destinazione indicata (un sistema locale o remoto) e ritornare all’origine (latenza).

I videogiocatori parlano di ping bassoquando i pacchetti dati raggiungono un server di gioco online e tornano indietro in un tempo molto breve.
In realtà la latenza della connessione dovrebbe essere misurata al primo hopovvero in corrispondenza del primo dispositivo di rete del fornitore di accesso Internet o al limite sull’ultimo router attraversato prima di abbandonare la sua rete.
Misurare la latenza usando il comando ping verso siti diversi, appartenenti a reti completamente differenti, e ospitati su server posizionati in vari luoghi del pianeta porterà infatti a risultati largamente difformi.

Come abbiamo spiegato nell’articolo Test ADSL TIM, le prestazioni sono soddisfacenti?, TIM non consente più di pingare il primo hop (192.168.100.1 o 192.168.200.1).
Provando a digitare, per esempio, al prompt dei comandi di Windows ping 192.168.100.1 o ping 192.168.200.1 si otterrà sempre Richiesta scaduta.
Ciò non accadeva in passato ma oggi la comparsa del messaggio Richiesta scaduta è assolutamente normale e dipende dalla configurazione operata dai tecnici di rete di TIM.Valori di ping pari a 80 ms sul primo hop sono comunque già piuttosto elevati con una connessione a banda larga (ADSL o, tanto più, fibra FTTC/FTTH).

Per le ADSL i valori indicati come minimi accettabili a livello contrattuale sono di solito indubbiamente più penalizzanti: per una 20 Mbps si parla di 100-120 ms di latenza massima e 0,1% per quanto riguarda il tasso di perdita di pacchetti (vedere l’articolo Velocità Internet, come verificarla e cosa fare se non venisse rispettato il contratto).

Lanciando il comando tracert http://www.google.it dal prompt dei comandi di Windows è possibile conoscere il tragitto (la “rotta”, da qui il termine routing) che compiono i pacchetti per arrivare a destinazione.

Nell’esempio in figura indicando il comando ping 195.22.192.72, si interrogherà il primo hop che si incontra fuori dalla rete TIM ottenendo un valore di ping attendibile (tutti i dispositivi di rete appartenenti alla rete TIM non sono più “pingabili”).
Oltre questo hop i valori di latenza tendono di solito ad aumentare a seconda delle reti attraversate e dello stato dei collegamenti (presenza di congestione).

I test dovrebbero essere sempre eseguiti quando non ci sono trasferimenti dati in corso da e verso i dispositivi collegati alla rete locale altrimenti il valore della latenza sarà inevitabilmente falsato: Velocità Internet inadeguata: ecco i dispositivi che occupano più banda.

Come eseguire PING al prompt dei comandi di Windows

Per avviare ping dal prompt dei comandi di Windows, basta premere la combinazione di tasti Windows+R quindi digitare cmd e premere il tasto Invio.
A questo punto, digitando ping seguito da un indirizzo IP o un nome a dominio in formato mnemonico (esempio: http://www.google.it), verranno inviati quattro pacchetti dati di test (ICMP) da 32 byte ciascuno e calcolata la latenza in millisecondi (ms).

Lanciando il comando ping -t http://www.google.it il sistema in uso continuerà a inviare pacchetti ICMP indicando i tempi di risposta.
Un improvviso innalzamento dei tempi è sinonimo di una temporanea congestione di rete; se però la latenza fosse alta anche sul primo hop in uscita dalla rete dell’operatore di telecomunicazioni con ogni probabilità qualche dispositivo locale (ne basta anche uno solo) sta impegnando completamente la banda disponibile in upload e/o download.

Il comando ping -t è utile anche in scenari particolari per verificare quando la connessione Internet risultasse effettivamente disponibile: Connessione Internet in treno: perché funziona male. Come lavorare.

– Controllare se fosse possibile raggiungere un sito web e in quanto tempo si riceve risposta.
L’utilità Ping permette di controllare se si ottenesse risposta da qualunque sito web specificato usando il suo indirizzo mnemonico. Esempio: ping http://www.google.it.
È importante tenere presente, però, che non tutti i server rispondono al ping sulla base delle impostazioni lato firewall o sistema operativo.
Anzi, accedendo al pannello di amministrazione del proprio modem router è bene controllare che il dispositivo non risponda alle richieste ICMP (ping) sull’indirizzo IP pubblico.

– Verificare se il server DNS funziona.
Se, lanciando il comando ping http://www.google.it si ottenesse richiesta scaduta, impossibile trovare l’host o errore generale, è bene provare a scrivere ping 8.8.8.8.
Ottenendo risposta, significa che i server DNS impostati a livello locale non funzionano correttamente e non permettono di risolvere i nomi a dominio.

– Ottenere l’indirizzo IP corrispondente a un nome a dominio.
Sebbene l’utilità più adatta per ottenere la lista degli indirizzi IP associati a un nome a dominio sia nslookup (Server DNS: come funziona e a cosa serve Nslookup), digitando ping seguito da un nome a dominio, è possibile conoscere subito il corrispondente indirizzo IP pubblico.

– Controllare se si ottiene riposta dal router e dagli altri dispositivi collegati alla rete locale.
L’utility Ping è un’ottima soluzione per verificare se si ottenesse risposta dai dispositivi collegati alla rete locale. Il comando ping può essere fatto seguire da un IP privato oppure da un nome (esempio MIO-NAS, PC-UTENTE e così via).
L’ottima applicazione gratuita Fing consente di andare alla ricerca di tutti i dispositivi collegati alla rete locale, scoprire i servizi attivati e avviare il comando ping: Chi è connesso alla rete WiFi o al router?.

Va tenuto presente che se la connessione di rete su un sistema Windows fosse impostata su Rete pubblica, il dispositivo – per impostazione predefinita – non risponderà mai alle richieste ping: vedere Differenza tra rete pubblica e rete privata in Windows 10 e Come navigare in sicurezza su rete WiFi pubblica o non protetta.

– Lanciare il comando ping sull’indirizzo di loopback.
L’indirizzo di loopback (127.0.0.1) corrisponde all’interfaccia di rete locale: digitando ping 127.0.0.1 si può verificare che tutto funzioni correttamente.
Se impartendo tale comando si dovesse ricevere il messaggio Errore generale, bisognerà ricontrollare le impostazioni dell’interfaccia di rete a livello di sistema operativo.
Qualora non si riuscisse a risolvere, si possono seguire le istruzioni riportate nell’articolo Test connessione: cosa fare quando non funziona e, in particolare, “resettare” la connessione di rete come spiegato al punto “10) Reimpostare la connessione di rete“.


Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close